Comunicato del Movimento Visione Comune.
Le dimissioni dell’Assessore Coletta, la cui notizia è giunta nella serata dello scorso 27 aprile, indipendentemente dall’esito che avranno e lungi dal pensare che possano rappresentare la causa di una eventuale crisi politica, devono essere considerate un momento di riflessione costruttiva all’interno della maggioranza. Il modo con cui sono state rassegnate, l’assenza di dibattito interno preventivo, i commenti (anche dello stesso interessato) che vengono affidati ai social, sono lo specchio di una politica fondata sull’individualismo; ovvero quella politica in alternativa alla quale il nostro Movimento si è costituito e opera. La nostra posizione quindi, in linea con i nostri principi ispiratori, non può giammai risolversi in un puro e semplice giudizio dei fatti, né tanto meno in un più o meno laconico comunicato stampa di circostanza. La nostra visione della politica ci porta in maniera naturale ad analizzare lo sfondo, le motivazioni che hanno determinato il fatto specifico. Senza una lettura d’insieme, senza una contestualizzazione, ogni analisi ne potrebbe uscire monca, quanto fuorviante.
Le motivazioni che vengono poste a supporto della decisione di rassegnare le dimissioni, rappresentano un caso tipico di ciò che il lavoro di squadra dovrebbe, invece, elaborare, discutere e risolvere: in un’ottica di tutela del bene pubblico, di cui mai una iniziativa privata si può fare portatrice. Le difficoltà, pur legittime, che vengono espresse, affidate alla estemporaneità di un “grido di dolore“ individuale, perdono di consistenza e si traducono nelle intenzioni donchisciottesche di un gesto isolato. E i gesti isolati, l’idea del “solo contro tutti”, se da un lato possono produrre visibilità e facile consenso, dall’altro inducono a semplificazioni di tipo populistico e al trionfo dell’individualismo; caratteristiche che, certamente, conducono in vicoli ciechi. Infatti, come Don Lorenzo Milani affermava “sortire dai problemi insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”. Per questo, in coerenza con la rivisitazione delle proprie posizioni già operata in fase pre-elettorale e, comunque, in un’ottica di recupero del senso collettivo, non possiamo che auspicare quanto meno un confronto dialettico nelle forme, nei tempi e nei luoghi dove tale confronto si legittima. In maniera altrettanto netta, auspichiamo che il dibattito interno alla maggioranza ma, perché no, con le dovute differenze di ruolo, anche con la minoranza in Consiglio, si sviluppi sempre su percorsi di confronto e di condivisione, avendo come fine ultimo il solo obiettivo che un’Amministrazione Comunale può porsi: il bene della Città.