Palmisano chiama Coletta: “Amico mio, ripensaci” – Lo Stradone

Palmisano chiama Coletta: “Amico mio, ripensaci”

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Gianfanco Palmisano, invita Stefano Coletta a ritirare le dimissioni con un messaggio affidato a Facebook.

Comprendo le difficoltà nell’amministrare la cosa pubblica, la burocrazia che spesso non ha gli stessi tempi dei cittadini e la frustrazione quando non riusciamo a dare le risposte che vorremmo in tempi brevi.

Ma il nostro ruolo è anche questo: accorciare le distanze fra i cittadini e gli uffici comunali e fare in modo che questi ultimi, nella legalità diano risposte efficaci in tempi certi. Abbiamo sempre detto che è la squadra a fare la differenza, non il singolo. Abbiamo lo stesso obbiettivo: il bene della città. Non possiamo non stare insieme!

La Martina bella e accogliente che vogliamo raggiunge alte percentuali di differenziata attraverso un servizio rifiuti che tu hai fortemente voluto.

Hai il dovere di portare a termine questo tuo compito, con l’aiuto nostro e di tutta la città. Capisco la pressione derivante dalle difficoltà della raccolta differenziata ma siamo stati votati per governare i processi dall’interno, non da fuori.

È da dentro che si può fare la differenza. Hai ragione, io ho posto al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri e al partito una questione e rimango al mio posto per risolverla, non per attaccamento alla poltrona come dici tu.

I nostri elettori ci hanno dato fiducia proprio per questo. Dobbiamo portare a termine Piazza Mario Pagano, Via Bellini, Via del Tocco, il Votano, solo per dirne alcuni. Nulla può distrarci da questi obbiettivi, nemmeno la stanchezza fisica e psicologica. Siamo umani, nelle difficoltà bisogna chiedere aiuto. Andiamo avanti per la Festa dello Sport, per il Distretto del turismo con i comuni della Valle d’Itria e per tante altre cose.

Non puoi lasciare ad una settimana dall’approvazione del Bilancio consuntivo che come assessore hai curato. Mi dispiace contraddirti ma i Consiglieri di maggioranza esercitano con competenza il loro potere di indirizzo e controllo ponendo questioni di merito nelle sedi opportune, proprio come dovrebbe fare un buon amministratore.

La modernità richiede tempo e sacrifici.

Amico mio, ripensaci.

Ti aspetto in comune che lunedì abbiamo da fare.