Le sentenze, si sa, non si commentano, si rispettano, ma si possono sempre appellare. Fino all’ultimo grado di giudizio. E fino ad allora nulla è definitivo. Si è espresso così l’ex parlamentare Gianfranco Chiarelli.
“Condivido pienamente la valutazione fatta dai legali di Pino Pulito circa la opportunità di rivolgersi al Consiglio di Stato, per opporsi a una sentenza, quella di ieri del TAR di Lecce, che non offre una risposta chiara rispetto alla domanda di giustizia posta, nell’interesse degli elettori. Una sentenza che, a dispetto dei lunghi tempi occorsi per gli accertamenti, è stata invece emessa con inconsueta velocità a poche ore dall’udienza. La letteratura giuridica segnala una consolidata tendenza dei tribunali amministrativi a favorire lo status quo quando si tratta di entrare nel merito di contenziosi che riguardano le amministrazioni locali. Nel caso di Martina Franca, la lettura della sentenza ci parla di un evidente mancato approfondimento che invece la complessa questione avrebbe meritato. Per questo si auspica che il Consiglio di Stato, speriamo a questo punto in tempi brevi, possa intervenire per fare piena luce, annullando quando finora deliberato dal TAR e disponendo un accertamento serio e completo. In ogni caso resta inalterato il dato politico; Ancona, nonostante le sue ultime trionfalistiche dichiarazioni, che non modificano la realtà dei numeri, è stato scelto solo dal 29% circa degli elettori (votanti) martinesi. Siamo quindi sempre in presenza di un governo della città che non gode della legittimazione popolare”.