Nella giornata di ieri l’incontro presso la sede dell’Italia dei Valori del Vice questore di Palermo, Gioacchino Genchi (vedi foto), molto conosciuto alle cronache nazionali per il suo impegno professionale. Ha collaborato come consulente informatico con molti magistrati tra cui Giovanni Falcone e Luigi de Magistris, ed è esperto di informatica e telefonia occupandosi di processi di grande importanza, quali quelli sulla mafia. Si occupa, tra l’altro di intercettazioni e tabulati telefonici a fini processuali; si può dire che abbia “spiato” mezzo mondo. Ma subito ci corregge “io non spio nessuno” e ammette il suo impegno professionale in casi scottanti nazionali, tra i quali l’inchiesta “Why not”. Ma si sofferma anche sull’importanza della rilevanza pubblica e afferma: “anche a me è capitato di avere a che fare con casi di trans, prostituzione e roba varia”, di grande attualità in queste settimane, “ma non ho mai ritenuto questi aspetti di rilevanza pubblica, se non fossero stati rilevanti ai fini processuali”. Nelle prossime settimane sarà in uscita il suo ultimo libro dal titolo “Il caso Genchi, storia di un uomo in balia dello Stato” con la prefazione di Marco Travaglio e oltre 900 pagine di testo, scritto come sostiene lo stesso Genchi – “per essere letto soprattutto dai più giovani”. Ma preannuncia qualche indiscrezioni su alcuni casi di cronaca relativa a questi ultimi mesi, e una piccola indiscrezione che a quanto pare dovrebbe interessare, proprio nel suo testo, il figlio dell’ex Guardasigilli Clemente Mastella.
Ottavio Cristofaro