Università. “Buona volontà, ma troppa disorganizzazione” – Lo Stradone

Università. “Buona volontà, ma troppa disorganizzazione”

MARTINA FRANCA – Continuano gli incontri istituzionali per fare il punto della situazione sull’Università di Scienze e Tecnologie della Moda. Ad intervenire sulla questione, il vice presidente della Provincia di Taranto, nonché assessore provinciale al patrimonio, alla scuola e all’università, Emanuele Fisicaro. Sabato scorso un incontro svoltosi proprio nella sede che avrebbe dovuto ospitare il corso di laurea l’Itis Majorana(il condizionale al passato è d’obbligo dato ancora di concreto non c’è nulla, tranne le promesse fatte negli scorsi mesi), Fisicaro è intervenuto sulla questione ricalcando la posizione che, negli scorsi incontri, avevano assunto i Sindaci dei tre comuni coinvolti. Tante buone intenzioni da parte delle amministrazioni ma disorganizzazione tempistica da parte dell’università. “E´ mia volontà – ha spiegato il vicepresidente – far sì che il corso di Scienze e Tecnologia della Moda si faccia a Martina, che è un territorio naturalmente portato per vocazione produttiva a tale scopo. Ma prima di tutto è necessario cambiare la metodologia d´azione creando le situazioni ottimali per formare ottimi laureati. Sarebbe molto facile e populistico usare toni entusiastici e dare l´ordine dell´ ‘armiamoci e partite’, ma la verità è che ho riscontrato sì una buona volontà nei rappresentanti politici locali ma ben poca organizzazione da parte dell´Università, non solo dal punto di vista organizzativo ma anche sul piano dell´offerta formativa. Io mi impegno in prima persona a creare i presupposti giusti affinché il corso venga istituito, ma che diventi anche un corso d´eccellenza, con una classe docente strutturata all´altezza e con l´intesa di enti specifici come Assindustria, Camera di Commercio e Confindustria. Il mio obiettivo è proiettare un progetto del genere all´esterno della realtà locale, creando anche contatti proficui con realtà universitarie e produttive d´eccellenza come Firenze, altrimenti il rischio è quello di creare una scatola vuota priva di contenuti didattici e priva anche di studenti, che non avranno alcun interesse a pagare tasse universitarie per un´offerta formativa misera e per diventare pessimi laureati” che è quello che sta accadendo oggi.

Valeria Semeraro