“La Chiesa durante il suo pellegrinaggio sulla terra è per sua natura missionaria, in quanto è dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine. Questo piano scaturisce dall’amore nella sua fonte, cioè dalla carità di Dio Padre ”. E’ qui l’essenza dell’essere missionari. Il Decreto del Concilio Vaticano II sull’attività missionaria Ad Gentes in maniera mirabile segnala l’origine divina dell’amore. Di un amore gratuito. Fatto di sacrificio, debolezze e difficoltà. Ma nell’amare certamente il bello è nel vivere ogni ora come dolcezza che scende da nubi di speranza. Quelle nubi di speranza che don Tonino Bello identificava nei giovani, possono essere quei missionari, talvolta nascosti, che oltre ad essere testimoni del Vangelo sono maestri anche per altri. Non è facile riportare di nuovo la notizia della missione Perù. E’ difficile per chi è abituato al correre dietro le notizie. La cosa che stupisce però è la novità continua che l’andare annualmente in Perù di don Dino reca con sé. Se l’estate è tempo di riposo non lo è per la parrocchia di S. Antonio di Martina. La parrocchia diviene fontana del villaggio in Perù. Una parrocchia che si apre, che non rimane monade chiusa in sé, ma che fa vivere la carità, animata dalla sua fede e dalla speranza di un sogno. Quello di sollevare la polvere delle certezze della vita all’occidentale. Fatta di lustrini, di immagini, ma poco concreta quando si tratta di conoscere. Il povero lo conosci eccome. Ma non nel dargli solo da mangiare. Ma nell’amare. In questo progetto, che chiede di dire un sì deciso all’amore da lontano, non importa la quantità. Ciò che è davvero importante è invece la qualità, che dura nel tempo. La Chiesa è vita vera. Sacramento di salvezza, la Chiesa non è istituzione formale, ma viva nel Cristo: ogni parrocchia dovrebbe esserlo. Ogni buon parroco dovrebbe aprire la porta dell’orizzonte per essere capace di stupirsi. Il Perù è terra difficile, dove il respiro è affannoso quanto la vita delle periferie di Lima, sua capitale. Per Don Dino Lepraro, parroco di Sant’Antonio 16 anni di missione, segnati dalle parole chiave della evangelizzazione e della promozione umana. Il Vangelo della vita non è nell’annullamento dell’uomo. È nel dare speranza, nell’amare, nel credere che Dio è con noi. Promuovere l’uomo significa ricordare che la persona è cuore che pulsa, occhi che ti guardano, corpi da sfamare. In pochi anni 450 bambini sono stati adottati, senza contare anche le venti borse di studio per seminaristi. La felicità è conquista lieve come un sospiro, ma profonda quando vedi una mano distesa nel prendere la tua. È questo il “progetto Perù” che don Dino aveva in mente. Se chiedete a lui quale sia il suo sogno, forse vi risponderà che sono i sogni realizzati delle famiglie di Callao. Recarsi a Callao significa conoscere l’uomo, amarlo e risollevarlo dall’indigenza, dalla sporcizia. Il Centro Polivalente Paride Musciacchio da 16 anni riceve gli aiuti delle famiglie della città di Martina Franca, che nel tempo hanno aiutato più di 1000 bambini e le loro madri a crescere e a trovare un po’ di speranza nella loro dura esistenza. Sempre in sintonia con il Vescovo locale, la missione Perù opera con grande capacità di sintesi fra territorio ed evangelizzazione. È di grande rilevanza ecclesiale l’esempio che don Dino reca con sé. Sotto il profilo pratico quest’anno è avvenuto il potenziamento del laboratorio di confezioni che ha già cominciato a mettere sul mercato i primi prodotti. Il lussuoso (per gli standard di vita peruviani) eternit è stato eliminato dal tetto della scuola materna, che ospita 30 bambini circa, rendendola adeguata a misure di sicurezza più consone. Si mantiene costante l’incontro con le madri. Sono queste a garantire il ponte fra Italia e Perù. Con le bellissime righe di lettere che raccontano la vita dei bambini adottati e con cui le famiglie martinesi (ma anche di fuori città ndr) possono conoscere cosa accade ai propri adottati e gioire con loro della bellezza di una vita che li ha resi destinatari di un amore da lontano, quell’amore de lejos che guida i cuori dell’Associazione Famiglie. La sorpresa di quest’anno è stata la visita di una dottoressa dell’Ecuador, volontaria internazionale, che ha visitato tutti i bambini consegnando dei medicinali utili.
E ancora tanta speranza c’è da donare. Don Dino imperterrito intanto è tornato alla sua vita martinese. Ma la sua parrocchia ha due polmoni. Lontani sì. Ma che respirano insieme il Vangelo dell’amore. Per informazioni sulle adozioni a distanza, meno di un euro al giorno, è possibile telefonare allo 080-4805869. Parrocchia S.Antonio, p.zza S.Antonio 74015 Martina Franca.
Antonio Cecere