Prima erano i vent’anni di cattiva politica, poi la colpa è dell’anno di gestione commissariale. Per Ancona e la sua Amministrazione il ritornello è sempre lo stesso. Fine anno è tempo di bilanci, ma quest’anno il boccone è amaro per un’Amministrazione che viaggia con il freno a mano tirato.
Quello che Ancona si lascia alle spalle è stato l’anno della sua personale riconferma e del definitivo colpo di grazia a un centrodestra che ha visto forse la più pesante delle sconfitte elettorali degli ultimi decenni, come confermato qualche mese fa dalle stesse parole del parlamentare Gianfranco Chiarelli alla trasmissione “Fuori Roma” su Rai 3 “non so ancora spiegarmi come abbiamo fatto a perdere”.
Soddisfatto sul piano del risultato elettorale, Ancona non può certamente ritenersi soddisfatto della sua gestione sino a ora in questi primi mesi di mandato. Lo sa bene il sindaco, ma ovviamente non lo dirà mai. Certamente ci sono gli strascichi del ricorso che distraggono la politica dalle reali emergenze della città e rendono ancora più macchinosi i lavori della struttura organizzativa.
Una risposta definitiva sugli esiti dell’ultima consultazione potrebbe finalmente legittimare un’Amministrazione, a patto che arrivi a stretto giro e senza perdere tempo ulteriormente, più di quanto non ne sia stato perso sino a ora.
o.cri.