Cimitero. Martucci: “Che fine hanno fatto quei suoli?” – Lo Stradone

Cimitero. Martucci: “Che fine hanno fatto quei suoli?”

Passata la ricorrenza dei defunti, restano molti dubbi sulle politiche cimiteriali a Martina Franca. Ad interessarsi alla vicenda l’ex consigliere comunale ed ex assessore proprio al cimitero e oggi commissario cittadino dell’Italia dei Valori, Antonio Martucci.
Un intervento nel quale si vuole, ancora una volta, sottolineare il ruolo di assoluta importanza che da sempre rivestono le confraternite e le società di mutuo soccorso nella nostra città, specie per quel che riguarda la sepoltura dei soci.
Secondo Martucci “spesso avviene che dopo i dieci anni dalla sepoltura del defunto non è possibile recuperare le ossa in quanto non è avvenuta completamente la decomposizione; se così era la confraternita lo deponeva ancora per due anni in altro loculo fino alla completa decomposizione.
Le nuove normative hanno portato la situazione abitativa cimiteriale alla precarietà, di qui la necessità di allargare il cimitero assegnando nuove aree alle associazioni. Il Sindaco Bruno Semeraro – scrive Martucci – negli anni del Suo governo, volendo rispondere a questa esigenza comprò il suolo allargando così l’area cimiteriale. Il Sindaco Conserva – continua – , oltre alla costruzione di nuovi loculi comunali, perimetrò l’area nuova e progettò l’assegnazione delle nuove aree a tutte le Confraternite e Associazioni che ne avrebbero fatto richiesta, anche di religione diversa da quella cattolica. Queste assegnazioni comprendevano anche l’obbligo di realizzare ognuno secondo le proprie esigenze dei campi di rotazione sotto terra. Ma secondo l’esponente del partito di Di Pietro “l’avvento del Sindaco Palazzo ha rivoluzionato tutto”, infatti scrive “sono state assegnate delle aree solo a pochi e non a tutti e questo di per sé non è giusto, e quello che ritengo sia più grave è l’aver realizzato circa ottocento posti di rotazione sotto terra”, ma prosegue dicendo che “in questo modo si è infranta la cultura dell’appartenenza alla propria Associazione”.
Martucci ricorda di aver inviato, quando ancora era sindaco Leonardo Conserva, “delle lettere ai parenti di defunti degli anni trenta per l’esumazione, questi occupano da settant’anni parecchio suolo pubblico che si poteva assegnare, quella iniziativa si è bloccata, perché? Quei suoli – si domanda – non sarebbero forse serviti ad ottemperare alle esigenze delle Associazioni? Qualcuno stava affrontando seriamente il problema Cimitero a Martina, il Sindaco Palazzo ha distrutto un progetto serio” e continua affermando ironicamente che “La fretta fa i gattini ciechi!”
Ma prosegue la sua nota ricordando di aver “individuato nella parte antica del Cimitero circa quaranta suoli da assegnare ai privati, che fine hanno fatto? Esistono ancora? Si è provveduto al bando per l’assegnazione? Il Sindaco Palazzo – conclude Martucci – avrebbe dovuto rispettare tutto quello che era già programmato e forse oggi avrebbe già risolto definitivamente il problema Cimitero; ora invece l’unica cosa certa è che si è rotta una “cultura” e non sappiamo ancora quali risvolti ci aspetteremo per il futuro”.

Ottavio Cristofaro