Riportiamo di seguito una nota di Legambiente
In riferimento ai recenti tagli di alberi effettuati dall’Amministrazione Comunale dinanzi alla Chiesa di Cristo Re, il Circolo Legambiente “Valle d’Itria” di Martina Franca ritiene che l’introduzione nell’arredo urbano della città, a partire dal dopoguerra e soprattutto dagli anni ’60, di Pini domestici (pinus pinus I.) si è rivelata un errore da più punti di vista.
Queste pinacee, infatti, creano numerosi disagi per le loro radici che rovinano carreggiate e marciapiedi. E’ inoltre nota la fragilità dei rami di queste essenze che possono collassare improvvisamente, non solo durante le nevicate ma anche in presenza di vento.
I pini abbattuti in questi giorni non sono comunque secolari ma risalgono agli inizi degli anni ’60, come dimostrano alcune foto d’epoca.
La legambiente, comunque, è contraria ad un abbattimento indiscriminato delle essenze pinacee senza un progetto di riqualificazione del verde pubblico e proponiamo all’Amministrazione Comunale di effettuare a questo punto una miglioria dell’esistente impiantando, in sostituzione, specie autoctone (es. Lecci) non altre specie come le “esotiche” o quelle “potenzialmente allergiche”.
Il 21 novembre prossimo il Circolo Legambiente organizzerà l’annuale appuntamento con la FESTA DELL’ALBERO che vedrà coinvolte alcune scuole e i cittadini in attività di piantumazione e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità.
Negli ultimi anni, con l’avanzare dei mutamenti climatici e l’aggravamento dell’effetto serra, l’albero è diventato indispensabile per la sua eccezionale capacità di assorbire anidride carbonica e produrre ossigeno. Insomma, la formula della fotosintesi clorofilliana esce dalla magia dei primi libri di scuola per diventare un modo reale e concreto per ridurre l’inquinamento, locale e globale. Basterebbe, ad esempio, piantare 3 alberi per compensare l’emissioni di co2 legate al consumo annuo di elettricità di una casa da 3 persone.
Il Presidente del Circolo Legambiente
“Valle d’Itria” – Martina Franca
Silvio Laddomada