“In questi giorni si è detto tanto sul commissariamento della nostra banca, e non tutto corrisponde al vero”. Con queste parole l’ex esponente di Alleanza Nazionale, Giuseppe Semeraro, ha esordito ieri pomeriggio in una conferenza stampa organizzata per spiegare i dettagli del provvedimento della Banca d’Italia giunto la scorsa settimana, che dispone il commissariamento dell’istituto. “Il nostro impegno – dice Semeraro – è iniziato nel 2001, mentre l’inizio delle attività si è avuto solo nell’aprile del 2006. Oggi la Banca sta continuando normalmente le sue attività. La nostra – dice Semeraro – non è una Banca di credito cooperativo, ma una Banca Popolare e le difficoltà per noi sono maggiori”. Obiettivo della conferenza quello di tranquillizzare i risparmiatori. “Siamo tranquilli e soddisfatti del nostro lavoro” ha detto Semeraro, il quale ha sottolineato che la tradizionale ispezione ordinaria che segue l’avvio dei nuovi istituti, fa riferimento al primo anno e mezzo di gestione e che invece “nell’ultimo anno è stato registrato un incremento delle attività, che ha portato al raggiungimento di importanti risultati. Al momento – continua Semeraro – non esiste alcuna deficienza”. Ma ci tiene anche a precisare che gli effetti della crisi “si sono fatti sentire maggiormente sulle piccole banche, le quali tra l’altro non hanno usufruito di alcuna agevolazione da parte del Governo. Vorrei chiarire – continua – che la banca non è fallita e non fallirà”. L’ispezione da parte della Banca d’Italia, conclusa lo scorso maggio, segue i nostri primi tre anni di attività, ora vi sarà l’avvio del procedimento di commissariamento che porterà, qualora venissero riscontrate irregolarità, ad un eventuale processo sanzionatorio. A questo punto sono numerose le strade che potrebbero aprirsi. Potrebbe infatti essere ordinato il reintegro dell’intero consiglio di amministrazione, così come non si esclude la possibilità di un accorpamento da parte di un istituto maggiore.
Ottavio Cristofaro