Un foltissimo e festoso pubblico di oltre 13mila appassionati (+4% rispetto al 2016) ha partecipato alla 43esima edizione del Festival della Valle d’Itria, che si è conclusa il 4 agosto scorso a Martina Franca con l’opera Margherita d’Anjou di Giacomo Meyerbeer, magnificamente diretta da Fabio Luisi in prima rappresentazione assoluta in forma scenica in tempi moderni, che sarà ricordata anche per la lettura registica di Alessandro Talevi, che ha riletto in chiave attuale il dramma interiore della regina Margherita.
Gli spettatori, oltre che dall’Italia, sono arrivati da 14 Paesi: Austria, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Scozia, Stati Uniti e Svizzera.
Un’edizione da record, che ha registrato il tutto esaurito nella quasi totalità degli spettacoli. In 20 giorni di programmazione sono state realizzate 21 produzioni (2 in più rispetto al 2016): 6 opere liriche, 14 concerti e uno spettacolo per bambini.
Sono stati 33 in totale gli appuntamenti, in diverse sedi e a tutte le ore del giorno e della notte, dal 14 luglio al 4 agosto, con tre dirette radiofoniche trasmesse da RadioTre.
Tra gli esiti memorabili dell’edizione 2017, senza dubbio la messa in scena dell’Orlando furioso di Antonio Vivaldi, spettacolo che ha registrato sorpresa ed entusiasmo e una caccia al biglietto senza precedenti nella storia del festival, con grandissimo successo di critica e di pubblico. Si è trattato di una coproduzione con la Fenice di Venezia, con la prestigiosa presenza de I Barocchisti diretti da Diego Fasolis, l’abbagliante regia di Fabio Ceresa, le scene di Massimo Checchetto e gli ammiratissimi costumi di Giuseppe Palella. Lo spettacolo celebrativo di Claudio Monteverdi, Altri canti d’Amor, diretto da Antonio Greco, ha rivelato lo straordinario talento registico di Giacomo Ferraù e della sua compagnia Eco di fondo: un clamoroso debutto nel teatro musicale, che ha acceso unanime meraviglia. Il progetto Workshop Accademia, affidato all’estro registico di Stefania Bonfadelli e al valore dei giovani cantanti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, ha portato sotto i riflettori il giovane direttore Sesto Quatrini, che può essere senz’altro definito una felicissima fioritura artistica del Festival. Le donne vendicate, produzione affidata all’eleganza del talento di Ferdinando Sulla e Giorgio Sangati, ha conquistato il pubblico sia per il valore espresso dai giovani interpreti, sia per la bellezza stupefacente delle sedi della messa in scena, decretando il successo dell’iniziativa “opera in masseria”, ogni anno, ormai, tra le più attese del festival.
Tutto esaurito e grande entusiasmo anche per le cinque recite di “Gianni Schicchi” di Puccini in versione cameristica, con il felice debutto italiano del giovane direttore tedesco Nikolas Nägele, e lo spumeggiante spettacolo di Davide Garattini, che ha anche firmato l’apprezzatissima versione della stessa opera per il Festival Junior.
L’edizione appena conclusa sarà anche ricordata per gli applauditissimi concerti diretti da Vincenzo Milletarì e Alvise Casellati, con il pianista Alessandro Taverna; per le collaborazioni con la Fenice di Venezia, il Piccolo Teatro di Milano, l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e quella delle Belle Arti di Bari, oltre che per il convegno su Rodolfo Celletti lo storico direttore artistico del festival a cui è stata dedicata questa 43esima edizione nel centenario della nascita; il convegno ha potuto contare su una qualificata presenza di studiosi, musicologi e critici, e registrato un’ottima affluenza di pubblico e di appassionati.