Nella settimana in cui il Governo lancia la Banca del Mezzogiorno, come volàno per lo sviluppo de territorio, la Banca d’Italia dispone il procedimento per il Commissariamento della Banca Popolare della Valle’Itria e Magna Grecia. Il provvedimento è stato notificato nel primo pomeriggio di venerdì scorso dal Ministero dell’Economia, proprio su segnalazione della stessa Banca d’Italia. Dubbi su alcune concessioni di credito risalenti al primo anno di vita dell’istituto bancario, divenuto, nel frattempo, punto di riferimento del sistema creditizio della Valle d’Itria e del tarantino, con grosse possibilità di sviluppo e importanti investimenti anche su nuovi versanti. Incerto, oggi, il futuro di più di un migliaio di soci e dei numerosi risparmiatori: per questi ultimi non dovrebbero esserci grossi problemi grazie alla gestione commissariale. Più difficile, invece, la situazione degli stessi affiliati, nonostante il presidente dell’Istituto bancario, Giuseppe Semeraro, si sia dichiarato abbastanza tranquillo in merito alla vicenda e ai suoi sviluppi. Non si tratta di una sanzione, ma di un controllo di gestione, che potrebbe aprire diverse strade, non prima però, della verifica dei conti da parte dello stesso commissario. Tra le più percorribili, quella della nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione, che possa riportare ad una condizione di normalità. Una brutta tegola sul sistema creditizio locale, che sicuramente non farà fare bella figura ad un territorio già martoriato dagli effetti di una crisi economica, che proprio nel credito ha trovato la sua origine e che dal credito dovrà ripartire per favorire lo sviluppo e il rilancio delle imprese.
Ottavio Cristofaro