Festival. Concerto sinfonico: Turi, Rota, Franchetti tre musicisti italiani – Lo Stradone

Festival. Concerto sinfonico: Turi, Rota, Franchetti tre musicisti italiani

Appuntamento giovedì 3 agosto, inizio ore 21:00, con la musica del Novecento. Il Concerto Sinfonico a Palazzo Ducale vedrà impegnata l’Orchestra Internazionale d’Italia diretta da Alvise Casellati, in un programma tutto italiano, di composita fattura: nella prima parte, in prima esecuzione italiana, I gnostr, del giovane nocese Domenico Turi e il concerto “Piccolo mondo antico” di Nino Rota, con il pianoforte di Alessandro Taverna; nella seconda parte la Sinfonia in Mi minore di Alberto Franchetti, raramente eseguita. Il programma mette a confronto autori del panorama musicale italiano contemporaneo, rivelandone l’estrema eterogeneità.

I gnostr è un brano del 2012 che fa cenno ai vicoli cechi tipici dei centri abitati del paesi del sud e in cui il compositore riferisce in musica il suo personale modo di sentire i luoghi in cui si riconosce e riconosce il senso del suo essere. Così il pezzo, in sia pur breve durata, crea e lascia la sensazione di una visione interiore di cose e fatti ad esse relativi in cui intuiamo vite di genti e luoghi, fatti e sentimenti che ci restano non come il ricordo di una pur bella cartolina turistica, ma con la sensazione di esser fatti partecipi di una vita i cui significati sono radicati nella profonda tradizione a cui fanno riferimento.

Di Rota sarà eseguito Piccolo mondo antico, sulla trama del romanzo di Fogazzaro, concerto in tre movimenti: dall’ Allegro tranquillo in forma sonata, con una difficilissima cadenza in cui Rota decise di concedere al solista una ottava di do bassissima fortissima, seguono un lirico Andante che gradualmente diviene sempre più drammatico per terminare con un Allegro in forma di rondò.

La Sinfonia in Mi minore di Alberto Franchetti (Torino 1860-Viareggio 1942), composta da un primo movimento Allegro un poco agitato, cui segue un Laghetto in forma di lied e l’intermezzo, per concludere l’Allegro vivace, è stata poco eseguita in Italia, ma è considerata un capolavoro in Germania.

Alvise Casellati è considerato uno dei talenti emergenti degli ultimi anni, dopo aver conseguito il diploma di violino al Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova, sua città natale, prosegue gli studi con Felice Cusano e Taras Gabora. Avvicinatosi alla direzione d’orchestra con Leopold Hager, si perfeziona presso la Musikhochschule di Vienna e alla Juilliard School of Music di New York. Dopo il suo debutto in Italia al Teatro La Fenice di Venezia, in cui dirige l’Orchestra e il Coro nel Concerto per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, è ospite dei più importanti festival musicali.