Si inaugura questa sera a Martina Franca la 43esima edizione del Festival della Valle d’Itria, uno degli eventi culturali più significativi per la valorizzazione della musica del ‘700.
Il debutto del Festival è affidato all’Orlando Furioso di Antonio Vivaldi, nel nuovo allestimento del Festival della Valle d’Itria in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Lo spettacolo andrà in scena nell’atrio di Palazzo Ducale.
Orlando furioso, si legge in una nota, poema cavalleresco di Ludovico Ariosto di cui lo scorso anno si è celebrato il mezzo millennio di storia, ispirò un dramma per musica a Grazio Braccioli che andò in scena per la prima volta a Venezia nel 1713 con musica di Giovanni Alberto Ristori.
“Della ripresa della opera nel dicembre 1714 – si legge in una nota – si occupò Vivaldi, all’epoca impresario e compositore del Sant’Angelo, e forse già coinvolto anonimamente anche come autore nel corso delle recite dell’allestimento originario. Intervenne sulla partitura di Ristori con molta musica propria, confezionando una versione destinata a notevole circolazione sulle scene europee”.
“Questo Orlando vivaldiano – si legge nella nota del Festival Valle d’Itria il cui presidente è Franco Punzi, con Alberto Triola direttore artistico – si colloca in una stagione critica della storia dell’opera, negli anni in cui la scuola napoletana sta mettendo in atto un profondo rinnovamento del linguaggio compositivo, operando una considerevole erosione delle convenzioni barocche. Le istanze del nuovo linguaggio erano ben note a Vivaldi, il quale nella ultimo tratto della parabola artistica ed esistenziale, certo non si convertì, ma ne accolse alcuni elementi, soprattutto in zone periferiche della partitura”. “La trama – si spiega – molto articolata e stratificata, ruota attorno a tre filoni principali: gli amori di Orlando, Angelica e Rinaldo, la guerra tra l’esercito cristiano di Carlo Magno e i Mori”.
Il cast vede Sonia Prina nel ruolo di Orlando, con Lucia Cirillo e Riccardo Novaro, tutti esperti interpreti del repertorio settecentesco; debutto nel ruolo di Angelica di Michela Antenucci.