Con un aumento del 90 per cento negli ultimi 10 anni il numero di asini è praticamente raddoppiato in Italia dove se ne contano 59mila. E’ quanto osserva Coldiretti, nel sottolineare che negli anni ’50 erano presenti in Italia quasi un milione di asini ma la loro consistenza nel tempo si era decimata, ed è solo a partire dal 2000 che è iniziata una rapida risalita che ha salvato dall’estinzione molte razze locali.
In Italia le razze più presenti sono l’Amiata, Martina Franca, Ragusano, Sardo, Romagnolo, Asinara e Pantesco.
La salvaguardia delle razze asinine è dovuta al reinserimento dell’asino in programmi di nuove utilizzazioni di interesse sociale ed economico, come l’onoterapia (la cura dei problemi psicologici con il contatto animale), l’onoturismo (escursioni a dorso d’asino) o anche per la produzioni di specialità alimentari come biscotti o gelati o cosmetici. Ma non c’è dubbio – sottolinea Coldiretti – che la spinta maggiore allo sviluppo degli allevamenti è venuta dal fatto che in Italia nascono ogni anno circa 15.000 bambini con allergie gastrointestinali dovute a intolleranza al normale latte di mucca e, per quelli che non possono essere allattati al seno, il latte d’asina, che ha caratteristiche simili a quello materno, rappresenta una valida alternativa per non far mancare un nutrimento essenziale alla crescita.