Crisi economica, crisi morale e ruolo del Mezzogiorno. Sono questi i temi trattati dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nel discorso d’inaugurazione della 73.ma Fiera del Levante di Bari. Le parole del Governatore, in uno Spazio 7 gremito, nonostante l’assenza del premier Silvio Berlusconi, sono state rivolte principalmente al ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola. Interlocutore privilegiato perché oggi “orecchio” del Governo per i problemi del Sud.
«C’è una crisi – ha esordito Vendola – che apre voragini della terra di tutte le nostre certezze: che si srotola nella recessione e nella disoccupazione, ma che è anche crisi culturale di un Paese che stenta a riconoscersi unito nelle diversità». Una situazione che per il presidente della «nell’immaginazione mediatica e in tanta parte dell’opinione pubblica nazionale ha portato il Sud ad apparire come una minaccia o come un danno o come un peso».
Ma tutto questo – ha spiegato Vendola – «non è solo un racconto cattivo. E’ soprattutto un racconto interessato a timbrare ideologicamente l’avvio della riforma federalista». Il Governatore ha sostenuto di non voler nascondere le ombre, «e dobbiamo vederle noi in prima persona», ma che è necessario rendere conto delle luci, dei punti di forza.
«La Puglia non si propone come una periferia petulante e questuante – si è rivolto Vendola a Scajola – ma una regione di successo in tante discipline. Nel turismo abbiamo puntato alla destagionalizzazione, ottenendo una crescita certificata con percentuali strabilianti in tempi di crisi così dura; abbiamo investito sul talento dei giovani con le risorse finanziare messe a disposizione della scuola e finanziando master d’eccellenza. Quest’estate abbiamo spento, senza che nessuno se ne accorgesse, 3.700 incendi».
La parte più “appassionata” del discorso su ambiente e sanità. «L’esperienza più significativa della mia vita amministrativa – ha detto – è stata sicuramente la legge contro la diossina, partorita insieme ai lavoratori dell’Ilva di Taranto. Siamo i primi produttori nazionali di energia eolica e solare, al Governo diciamo che il nostro “no” su discorsi sul nucleare non è negoziabile».
Sulla sanità, «al netto di tutte le indagini in corso, dobbiamo vedere i passi in avanti e in alcuni casi i primati e le eccellenze che possiamo vantare: per la prima volta nell’ultimo biennio abbiamo registrato l’interruzione della crescita dei ricoveri fuori regione. E’ finalmente diminuito quel numero percentuale che fa riferimento ai viaggi della speranza».
Infine un allarme e un invito a Scajola. Per esprimere l’ansia dell’attesa «a che il Cipe liberi le ingenti risorse FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) destinate ai progetti inseriti nel PAR (Piani di Attuazione Regionale) pugliese». E per creare «un nuovo patto per una nuova Italia, non fuggendo dalle responsabilità, ma non accettando caricature».
Il ministro Scajola si conferma ottimista sullo stato della nostra economia, grazie anche ai ultimi dati Ocse, della Commissione europea e del Fmi: «Si comincia a vedere l’uscita dal tunnel, la ripresa sarà più rapida del previsto e più significativa che in altri Paesi concorrenti». Poi elenca quanto fatto di buono dal Governo, facendo solo un piccolo accenno agli scandali alla ribalta della cronaca. «Senza demagogia – aggiunge – possiamo dire di aver sottratto la Finanziaria all’ “assalto della diligenza” delle lobby, che si faceva pressante in questo periodo dell’anno. Lo stato della nostra economia è confortante. A luglio è cresciuta la produzione industriale (+1%) e l’export (+5%)».
«Non è vero che il Governo sta trascurando il Meridione. Ritiene invece sia una grande risorsa per tutta l’Italia. Il nostro obiettivo è farlo crescere ad un tasso superiore alla media nazionale. Per questo stiamo mettendo a punto un piano decennale per il Sud che inciderà su infrastrutture, fiscalità, innovazione, turismo, legalità e contrasto alla criminalità organizzata. Misure che si completeranno con il federalismo fiscale».