Si sono appena spente le luci della tredicesima edizione de La Ghironda, la rassegna di musica e cultura popolare dei 5 continenti. “Quest’anno il successo di ogni tappa” – spiega Giovanni Marangi, Presidente dell’Associazione Culturale “La Ghironda” – “dà nuova carica al progetto che da anni abbiamo sposato, ovvero quello di far rivivere centri storici spesso dimenticati conferendogli una luce nuova attraverso i nostri spettacoli”.
Un obiettivo centrato appieno se si considera l’accoglienza straordinaria riservata da tutte le città toccate dal tour: da Largo Albicocca della città vecchia di Bari al Quartiere delle ceramiche di Grottaglie, dalle viuzze bianche del borgo antico di Ceglie Messapica al suggestivo lungomare di Otranto, ovunque la Ghironda si è trasformata in una festa di popoli e di popolo. Il felice connubio fra gli affascinanti palcoscenici naturali – quali sono i centri storici pugliesi – e i colori e le musiche di paesi lontani, ha creato in ogni tappa un’atmosfera unica capace di incantare il pubblico. Che siano stati cegliesi o grottagliesi, tarantini piuttosto che baresi o idruntini, tutti sono stati coinvolti dalla colorata e pacifica invasione de La Ghironda, diventando spontaneamente parte attiva di questa grande festa popolare. Una festa accesa da tanti giovani “ghirondini” in giro per la città e dalla qualità degli artisti invitati da ogni parte del globo, che hanno consacrato La Ghironda come uno degli eventi più riusciti e amati dell’estate pugliese.
Sette giorni (dal 22 al 30 agosto) di spettacolo, intrattenimento e arte che hanno catalizzato l’attenzione di turisti e visitatori del festival: dal blues di Rocky Lawrence (USA) al folk siciliano degli Akkura (Italia), dal flamenco del Manuel Alonso Quartet (Spagna) alle musiche e danze aborigene dei Descendance (Australia). E poi ancora l’ironia dei Selton (Brasile), il funk di Naif (Italia), il soul di Jon Regen (USA), la tradizione del cantautorato napoletano di Gianni Conte Trio (Italia), la passionalità del tango dei Tanmilonguero (Argentina), il jazz dei Serenella Quartet, il folklore dei canti e delle danze dei monaci tibetani del Monastero di Sera Jhe (Tibet), la poesia matura e sarcastica del Duo Bucolico. Senza dimenticare il fascino di Bernard M. Snyder (Germania), one man band di notevole carisma, le sonorità popolari di Jean Marie Olive (Francia), lo swing dei Top Shelf Jazz (Regno Unito/Australia), l’allegria contagiosa della Roaring Emily Band (Italia) e di tutti gli altri artisti coinvolti.
Un bilancio più che positivo quindi che gli organizzatori della rassegna ci tengono a dividere con tutti coloro che hanno creduto nel progetto, a partire dagli Assessorati al Mediterraneo e al Turismo e Industria Alberghiera sino alle varie amministrazioni comunali.
La Ghironda anche per l’estate 2009 si è confermata come uno spettacolo di popolo e di popoli: gli abitanti dei quartieri e i turisti, i ragazzi pugliesi e gli artisti sono stati coinvolti, tutti assieme, per dare un messaggio di fratellanza, di rispetto per le differenze, contro ogni discriminazione, promuovendo un progresso culturale che dalla Puglia guarda verso il mondo e verso il futuro.